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Motomondiale 2011: cosa mi resta…


Il 26 ottobre 2008 scrivevo qui, facendo il bilancio di uno degli anni più entusiasmanti del motomondiale, per me, tifosa di Valentino, che ringrazio e sempre ringrazierò per tutto il bello che ci ha regalato.

Ebbene, quest’anno non ho tanto da sorridere, per mille ragioni; eppure oggi ho avuto modo di capire quanto sia grande questo sport (come se già non lo sapessi…) e come anche nei momenti tristi questi piloti, questo staff, questo mondo, sappiano regalarti un sorriso, un momento di riflessione, qualcosa che ti rimane.

Ultima gara della stagione, quella che serve a riportare tutti sulle moto, a riportare tutti alla triste realtà senza Marco, ma che serve a far riprendere confidenza, a far allontanare gli eventuali pensieri di abbandono che potevano essersi manifestati in precedenza.

Ho visto il tributo a Marco, ho visto il giro del “casino”, con Kevin Schwantz a guidare tutti gli altri, sulla moto che è stata di Marco, con il numero 58 su tutte le carene. 85 moto, 85 piloti, che sentivano un vuoto immenso e che cercavano di colmarlo con quel rombo di motori. Vale con la maglia e la bandiera, quello che spiccava su tutti, in un bellissimo connubio con il Sic. Il lunghissimo striscione che sventolava, la faccia sorridente di Marco, che ogni volta mi fa piangere e so che lui non vorrebbe, perché gli piace che noi lo ricordiamo con un sorriso… Ma non ci posso fare nulla, è più forte di me: ogni volta che lo vedo, che lo sento parlare, mi ricordo quelle belle gare, quelle belle interviste, e penso che mi manca tanto.

Ho visto Michele Pirro (chi sarà mai, penserete), il pilota della Moto2 del team Gresini che oggi a Valencia è riuscito a fare la pole e a vincere, come ancora non era riuscito a fare. E ha guardato al cielo, ha indicato quel numero sul suo casco, quel 58 che ormai è diventato una costante in questi giorni. E Gresini commosso, lì al muretto… Gli è passato nella mente tutto quel dolore, tutto quel vuoto, ma anche la gioia di sapere che un suo pilota ha omaggiato il Sic nel migliore dei modi. Del resto successe anche a Gibernau di vincere la gara successiva alla morte di Kato, quando Sete non era ancora il pilota che si mostrò negli anni successivi. E anche lì Gresini ci lasciò l’anima. Allora chissà, magari Michele Pirro diventerà un grande? Aspetteremo di capire… Per ora ci godiamo questo suo bel momento e questo pianto liberatorio.

La gara: beh, ho alternato momenti di rabbia divoratrice, a momenti di sorriso, di godimento, di delusione e di pianto (parafrasiamo “Nel sole nel vento nel sorriso e nel pianto” di Battisti?). Oggi dovevano arrivare tutti e 16 al traguardo… Tutti per Marco… O forse no? Forse era destino che il punteggio in classifica non venisse alterato dal punto di vista di Vale e Nicky, che rispettivamente eguagliavano e seguivano Marco? Chissà… Io sono sicura che Vale avrebbe reso omaggio a Marco nel modo migliore, con una bella gara, di quelle che sa fare lui, benché in un anno di difficoltà come questo. Ha mostrato la maglia a Paolone, l’unica cosa che poteva fare, visto che non c’è stato il giro d’onore.

Spies ci ha lasciato un po’ con l’amaro in bocca, quel sapore di ribaltamento del risultato, raggiungere Stoner, superarlo, stare primo guidando sulle uova, quando il tempo è tiranno e tu non puoi tornare ai box, benché piova, a 4 giri dalla fine. Ma Casey è sempre Casey e quando è il momento di “quagliare” sa sempre come fare…

Un anno importante anche per la fine della carriera di Loris Capirossi, un veterano del Motomondiale, che ha vissuto tanti bei momenti e altri tristi, ma che ha saputo emozionare nel suo tempo. Un grazie va anche a lui, che ci ha accompagnato per 328 gare col numero 65 e per una, l’ultima, la più sofferta, col numero 58, che sempre ricorre e che ancora ricorrerà.

Tra il pubblico tanti striscioni, anche sull’erba un bel saluto a Marco, lo staff di Italia 1 lo ha omaggiato più e più volte; Paolone e Alberto hanno chiuso il collegamento davanti alla sua immagine, come poteva essere diversamente?

Un bel saluto finale poi, con un video tributo, creato dallo staff internazionale del Motomondiale, canzone di sottofondo, tutto ciò che può solo farti riflettere e ti fa scendere più di una lacrima. E alla fine Marco, che firma sulla videocamera e ci saluta, con il suo solito modo scherzoso.

Un grazie anche a tutti gli altri, Andrea, Jorge, Casey, Nicky, Ben… tutti, davvero, nessuno escluso. I piloti del motomondiale fanno tutti parte di una grande famiglia e ci fanno sentire a casa ogni giorno. Ogni ottobre-novembre, quando finisce la stagione, c’è un vuoto, perché ci mancano, ci fanno compagnia per 18-19 weekend dell’anno, ricchi di adrenalina e di emozioni.

Quest’anno ci sarà un vuoto ancora più grande, sappiamo tutti perché; l’importante è che rimanga vivo questo bellissimo ricordo e che le moto continuino a darci la voglia di esserci e di stare incollati a guardarle, perché le moto sono così, quando danno, danno tanto, ma quando tolgono… beh ti lasciano senza parole, impotente, disarmato.

Italia1 ha saputo interpretare al meglio questo sentimento, quindi un grazie va anche allo staff.

Che dire, seppur nello sconforto di un evento ancora così fresco nei miei ricordi, ho voglia e sempre avrò voglia di Motomondiale. Quindi aspetterò anche quest’anno, impaziente, che il tempo passi e che arrivi la stagione 2012, a regalarmi tanti altri bei momenti, senza mai dimenticare i brutti che ho passato dal 23 ottobre ad oggi, e che ancora rivivrò ad ogni minimo accenno a lui, a quel ragazzo di 24 anni che ho avuto la fortuna di vedere correre dal vivo e che mi dispiace tanto sapere di aver perso.

Ma lui correrà con tutti noi… E sono sicura che ora se la sta ridendo… Come sempre.

Ancora grazie Marco e ancora grazie a questa vita che ho la fortuna di vivere.

Motomondiale 2010: il futuro è rosso…


Oggi, 7 novembre 2010, finisce il motomondiale. Questo è un giorno speciale per tutti, tanti piloti lasciano la propria squadra per un’altra, altri cambiano categoria… il mio titolo fa intuire che c’è un cambiamento importante: un pilota italiano su una moto italiana, Vale sulla Ducati, Rossi sulla Rossa… 7 anni sulla Yamaha che ci hanno fatto gioire, penare, sorridere, esultare: traguardi raggiunti, sfide vinte, ma anche messe a punto sbagliate, problemi fisici e personali… e ora?

Ora è tempo di bilanci, è tempo di riflessioni. Gli anni migliori di Vale sulla Yamaha li conosciamo: il 2004 e il 2005, quando, nonostante le critiche e le scarse aspettative, ha dimostrato che il pilota conta più della moto, che la sua esperienza applicata su qualsiasi moto fa scintille. Nel 2006 e nel 2007 Vale ha trovato dei rivali tosti e validi: un Hayden che lo ha battuto con la sua costanza (e Vale dopo un recupero estivo spettacolare bruciò tutte le chances con la caduta a Valencia) e uno Stoner che lo ha battuto per netta superiorità tecnica (lasciando più di 100 punti di distacco da Pedrosa, secondo, e vincendo il mondiale con 3 gare di anticipo). Finalmente nel 2008 e nel 2009 la rinascita, con i rispettivi slogan: “SCUSATE IL RITARDO” e “GALLINA VECCHIA FA BUON BRODO” 🙂 Una boccata d’ossigeno per chi lo ha sempre seguito e motivo di orgoglio per lui e per tutto il team.

Ma dopo aver ripercorso la storia, veniamo al presente, al 2010, un anno strano, un anno duro. L’inizio sembrava sorridere al nostro 46; poi qualcosa non va, le gare successive non sono perfette. In una recente intervista, alla domanda “quando è iniziata la crisi in questo 2010?”, Vale ha risposto “il 15 aprile, quando sono caduto con la moto da cross”. Beh, la risposta mi rattrista, il 15 aprile è il mio compleanno, non vorrei mai che Vale la ricordasse come una brutta data… Però è così, non ci posso fare nulla… Del resto io penso che la data più brutta sia stata il 5 giugno, quando con l’incidente del Mugello Vale ha riportato la frattura scomposta ed esposta di tibia e perone. E lì grandi delusioni per un anno compromesso, dispiacere nel vedere 4 gare senza di lui, rabbia per non aver potuto vedere un mondiale combattuto. Jorge Lorenzo ha vinto il mondiale per la sua bravura e superiorità, nonostante avversari KO o casi fortuiti, che capitano a tutti. Non posso che riconoscergli tutti i meriti, però prima di quest’anno lo stimavo molto di più. Non sono mai stata una fan poco obiettiva, e dove un avversario è bravo l’ho sempre ammesso, senza mai giustificare errori o scelte sbagliate di Vale. Tuttavia, ultimamente Jorge mi è sembrato un po’ più altezzoso, un po’ più sbruffone; si è scontrato con Vale, si stanno avviando ad un rapporto Rossi-Biaggi o Rossi-Gibernau, e mi dispiace, perché amo la sportività e gioisco per ogni stretta di mano sincera e per ogni buona parola tra piloti. Ma le gare sono così, non possiamo farci niente. Rimangono altri piloti che ho stimato tantissimo in questo 2010: Dovizioso, Simoncelli, Ben Spies… hanno tutti tirato fuori gli artigli e sono convinta che l’anno prossimo potranno fare dei buoni risultati, rendendo ancora più agguerrito ed interessante questo motomondiale.

Il 2010 ha però anche dato dei dolori; dopo Kato nel 2003, non avevamo più avuto episodi così tragici nel motomondiale. E invece il 5 settembre 2010, a Misano, Shoya Tomizawa ha un brutto incidente in Moto 2 e muore poco tempo dopo. Sono rimasta sconvolta, non ero pronta, non avevo più la cognizione di quanto questi piloti rischino ogni giorno; non lo conoscevo, ho seguito per caso la gara quel giorno, ma mi è dispiaciuto tanto. C’è da notare che le morti dei motociclisti che non corrono nel motomondiale, per esempio quelli della SBK o del mondiale Motocross, non hanno la stessa risonanza e questo è veramente triste. La legge della fama regna. Ovviamente se parlassimo della gente comune che ama la moto, l’elenco si allungherebbe, non possiamo negarlo.

Ma torniamo a cose più allegre, parliamo di futuro: Valentino ha fatto la sua scelta, in base a rapporti incrinati con alcune personalità Yamaha, in base a tanta gente che lo ha stimolato ad una nuova interessante sfida e (a parer mio) in base al suo cuore. Sono fiduciosa, curiosa, esaltata quasi, all’idea che l’anno prossimo vedrò questo binomio spettacolare, sperando di poter apprezzare di persona il clima che si respira vedendo una gara, i cori sugli spalti, il rumore delle moto, il giro d’onore, la cerimonia del podio… Tutte cose che sento mie da quando ero bambina, da quando vedevo un giovane capellone duellare con tutti e vincere di gusto le sue gare, fino ad oggi che posso capire meglio cosa si prova. Che dire… BYE BYE BABY, tu lo dici alla tua moto, io lo dico a te, con le gare ci vediamo a marzo 2011, con le interviste, i video e le prove su Ducati sicuramente molto prima!!! 🙂

GRAZIE VALE

Motomondiale 2008: ultima domenica pomeriggio “in piedi sul divano”…


 
Ed eccoci arrivati all’ultima gara di un campionato spettacolare…
Vale lo ha vinto meritatamente, imparando dai due anni precedenti che non si può sempre vincere e che la cosa più importante è rialzarsi dopo le sconfitte… come oggi qualcuno ha scritto nella clip che riassume il campionato… "un re che riprende il suo posto sul trono".
Stoner ha lottato, ha dimostrato di saper "governare" la sua moto meglio di chiunque altro, pur nelle cadute, pur nei problemi fisici…
Pedrosa e Hayden, ormai ex-compagni di squadra, hanno fatto anche loro la propria bella figura.
Ma non dimentichiamo Dovizioso, che umilmente ha fatto tesoro dei consigli ricevuti nella classe regina, ha saputo aspettare senza mai strafare, ottenendo tra l’altro dei brillanti risultati, nonchè il passaggio al team ufficiale l’anno prossimo. 
Altri protagonisti attesi, come Lorenzo o Melandri, hanno disputato in campionato opaco, chi per le numerose cadute e i problemi personali, chi per un mancato feeling con la moto che si è manifestato già ad inizio campionato…
Che dire, grazie a tutti i protagonisti per le emozioni che ci hanno dato nei 18 weekend di passione…
Arrivederci al 2009, con tante novità e speriamo tanti nuovi traguardi per i nostri campioni…
*- Marty -*
 

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